BISILURO DAMOLNAR ..by Luciano De Dionigi

BISILURO DAMONTE-MOLLINO-NARDI
LE-VOSTRE-RECENSIONI “Sotto il profilo concettuale quest’automobile... Vuole ripetere, prego? Non ho capito bene. Ha detto automobile?... Non mi rompa il cazzo, per cortesia, e mi lasci andare avanti...
Dunque dicevo... Quest’automobile da record risulta chiaramente ispirata al famoso doppio fuso (o, se preferite, bi-supposta) realizzato nel 1948: tale ispirazione - unitamente alle  BISILURO TARF II 1951copiose libagioni fatte da un noto progettista e pilota per festeggiare la sopravvivenza dopo avere condotto alcune motociclette da primato - favorì la nascita d’un kakamarano... pardon, un katamarano di terraferma estremamente sofisticato. Infatti, ancora in preda ai fumi dell’alcol, il nostro uomo si propose di realizzare un mezzo a 4 ruote caratterizzato da tutti i vantaggi aerodinamici delle 2 ruote carenate: da qui l’idea d’impiegare una coppia di gigasupposte metalliche - unite tra loro da profili alari - rispettivamente destinate all’unità motrice e al pilota.
Era previsto anche un passeggero, il quale avrebbe dovuto montare a cavalcioni della gigasupposta destinata al motore, ma l’ipotesi venne abbandonata perché sarebbe stato opportuno montare anche una sella da cow boy per assicurare un minimo di stabilità al passeggero; purtroppo John Wayne non fu affatto collaborativo anzi, visto che i tecnici insistevano per farsi prestare la sua sella, ne impallinò due o tre con la sua Colt 45.
L’idea della carrozzeria a doppio fuso era da tempo molto dibattuta tra gli ubriaconi che frequentavano le più infime bettole del mondo, al punto da essere stata regolarmente brevettata nel 1941 - presso l’ufficio brevetti di Katmandu - dai tecnici tedeschi Ising e von Koenig-FachsenfeldReinhard von Koenig-Fachsenfeld  (1899 – 1992) è stato un designer tedesco, nonché pilota e pioniere del design aerodinamico applicato all'automobile. Nel 1932 realizzò per Daimler-Benz una vettura assai aerodinamica con carrozzeria a forma di siluro costruita sul telaio di una Mercedes-Benz SSKL., vincitori ex-aequo della maratona per bevitori di birra tenutasi a Magdeburgo sotto l’alto patrocinio di GoebbelsJoseph Paul Goebbels  fu un gerarca nazista, Ministro della Propaganda del Terzo Reich e generale della Wehrmacht. Essendo laureato in filosofia e letteratura era soprannominato Herr Doktor (Signor Dottore). Le sue tecniche di propaganda furono uno dei fattori che consentirono al Partito Nazista l'ascesa al potere., ministro nazista della propaganda.
A ogni modo, il bi-supposta nasce e resta essenzialmente un veicolo da record per aspiranti kamikaze, pertanto fu previsto un apparato di raffreddamento estremamente semplificato, di minimo disturbo per la concezione aerodinamica generale, tanto che alla fine non se ne fece niente e fu montato un propulsore usa e getta “a fusione programmata”. Qualcuno propose d’impiegare un mezzo a doppia fusoliera addirittura nella 24 Ore di Le Mans, idea che per forza di cose avrebbe imposto un apparato di raffreddamento efficiente e ben dimensionato; a conti fatti un tale impianto avrebbe avuto un peso di circa 12 q/li (da non leggere “culi”) per cui anche questa ipotesi cadde nel dimenticatoio; per la cronaca il proponente fu internato in clinica e non se ne seppe più nulla.
Ricapitolando, la nuova vettura rimase composta da due carlinghe, quella di sinistra contenente motore, trasmissione e una cassettina contenente immagini sacre, anche buddiste, e amuleti aztechi, l’altra destinata al pilota e al serbatoio. Il profilo alare tra le due carlinghe risultava piuttosto spesso e rialzato ma, siccome l’esperto di aerodinamica - altro noto etilista - conferì a tale profilo un’incidenza positiva, il veicolo tendeva a decollare con notevole incremento delle prestazioni.
Dopo i primi collaudi stradali, la sezione centrale della carrozzeria fu sfruttata anche per il montaggio di un ingegnoso freno aerodinamico inventato da Archimede Pitagorico, dispositivo costituito da una coppia di flap In aviazione,  l'ipersostentatore è un organo mobile connesso alle ali e comune a molti aeroplani, viene spesso indicato con il termine anglosassone Flap. Effetti: incremento di portanza e resistenza aerodinamica.controrotanti, azionati da un pedale alla sinistra del comando frizione: sulla carta sembrava piuttosto efficiente ma nessuno fu mai in grado di capire come diavolo funzionasse per cui la carta finì nel w.c.
Collocato nelle immediate vicinanze del centro di pressione, il freno aerodinamico – s’ignora come – avrebbe dovuto provocare consistenti decelerazioni senza reazioni anomale nella tenuta di strada, aiutando il pilota a risparmiare i normali freni a tamburo (Non è chiaro come si possa risparmiare su una cosa che s’erano dimenticati di montare... Normali disguidi quando si tratta d’allestire un veicolo rivoluzionario).
Messa in opera da una carrozzeria torinese chiusa nel 1951 perché vi si consumavano droghe pesanti, la carrozzeria del bi-supposta nacque da un’idea di un noto architetto (ma gli architetti non dovrebbero progettare case?)
La carrozzeria fu naturalmente concepita in funzione della massima efficienza aerodinamica, come testimoniano il retrovisore esterno retrattile tramite un comando interno (Buona idea: gli attuali, smisurati retrovisori costano almeno un paio di litri ogni 100 km) e la targa posteriore accuratamente carenata sotto una lastra di plexiglass (Da nonBISILURO DAMOLNAR REAR credere! Questa cosa sarebbe pure stata immatricolata? Mavà). L’abitacolo fu concepito in funzione di stature abbondantemente inferiori al metro e sessanta (motivo per cui, di recente, un amatissimo ex ministro ha dimostrato parecchio interesse per il mezzo), con l’impiego anche di un volante semicircolare onde abbassare quanto più possibile la colonna di sterzo e, conseguentemente, la quota del posto guida. Peccato che il semivolante andasse a sbattere contro le gambe del pilota impedendo così la benché minima sterzata: fu perciò che il bi-supposta non affrontò mai una vera curva nella sua esistenza, ma solo lunghi rettilinei. Il fatto evitò una terribile moria di piloti.
I discendenti dei piloti sfuggiti a un tragico destino si recano tuttora da Padre Pio ogni anno per ringraziare il Santo e l’inventore del semivolante.”

Recensione inviata da Luciano De Dionigi di Padova

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