MORRIS 1100


morris 1100

GRAN BRETAGNALa Morris 1100 è un’auto cartacea rullata  contenente tabacco, catrame, bulloni di garofano e lubrificante aromatico, il tutto senza filtro. Per comprendere l'origine di questa carretta fumante bisogna fare un passo indietro, poi un passo avanti ondeggiando, porta in alto la mano, segui il tuo capitano... e si intuisce così che al suo interno, oltre al tabacco, vi erano sicuramente anche altre sostanze psicoattive. Alla fine degli anni '50 la BMC (British Motor Cannabis Ltd) portato a termine il progetto "Mini" aveva l'esigenza di pensare ad un modello che, riprendendone i concetti fondamentali (trazione anteriore, motore trasversale in bilico, cambio montato sotto il motore), si ponesse un gradino sopra come dimensioni, abitabilità e cilindrata, pur rimanendo un modello economico adatto per tutte le tasche. Alec Issigonis, un giovane rasta incartato dal progetto, non s'accontentò di realizzare una copia in scala maggiore della Mini, ma volle dare alla nuova media BMC una personalità propria. Per dare un vestito adeguato all'originalità meccanica, la squattrinata BMC, dopo aver fatto colletta, si rivolse allo stilista Pininfarina. L’abito non fa il monaco, ma meglio che andare in giro co e pezze ar culo...
”Ado 16” fu la sigla progettuale di questo sigaro prodotto dalla BMC tra il 1962 ed il 1974 e venduto con 3000 marchi e 3000 nomi diversi: davvero una personalità propria non c'è che dire! La Ado 16 (con 2 o 4 porte: mancava il portellone posteriore), sintetizzava alla perfezione modernità e gusto britannico e la presentazione delle versioni Austin e Morris avvenne nel 1962. Il nome commerciale del modello era semplicemente 1000centos senza filtro. Le due versioni si distinguevano solo per piccoli dettagli del frontale creando confusione nel pubblico, ma grazie al Monossido di carbonio amalgamato al Ganja aspirato, non vi furono mai lamentele.
I
n Gran Bretagna ottenne un discreto successo anche se gli acquirenti non seppero mai quali delle due avesseroRILEY KESTREL comprato. Il lancio sul mercato, molto complesso, prevedeva inoltre varianti coi marchi MG, Wolseley, Vanden Plas, Riley e Rizla. Anche l'Italia, non paga delle droghe leggere di produzione propria, importò il progetto Ado 16, affidandone lo spaccio alla Innocenti (solo di nome) dal 1964 al 1974. Nel 1963, infatti, INNOCENTI IM3la Casa milanese stipulò un accordo con la BMC per  costruire in Italia una variante della Ado 16. La vettura, commercializzata all'inizio del 1964 col nome di IM3 (vale a dire Innocenti-Morris 3° modello), presentava alcune differenze rispetto al modello d'origine, la Morris 1100. Il frontale, ristilizzato da Pininfarina, era con fari a sviluppo verticale e un'ampia mascherina antigas. Anche gli interni, caratterizzati da finiture più curate, erano diversi. La Ado 16 italiana, ponendo più attenzione agli effetti collaterali della “fame chimica”, aveva una plancia specifica ricoperta da pummarola e spaghetti, sedili più accoglienti e sagomati con tasche porta sale e pepe, parasole con grattugia interna, pavimento spalmato di Nutella. La IM3 era dedicata al tipico italiano “uomo di panza... uomo di sostanza” (stupefacente).
Per molti di noi, le auto, come le sigarette per i fumatori, sono ormai la nostra dipendenza, i tabaccai sono i nostri benzinai e l’aumento dei prezzi sembra andare di pari passo. Sarà triste ammetterlo ma probabilmente, quello che rimarrà di questo pianeta sarà solo fumo e cenere. Adesso scusate ma devo andare a prendere la macchina perché ho finito le sigarette.


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Vendo stupenda Morris 1100 del 1968 in gradevoli condizioni, tappezzeria perfetta e deodorante anti-tabacco presente dal ‘68 (è sempre lo stesso). Documenti originali, anch’essi profumati, posaceneri multipli sparsi e polmone di riserva offerto da mio nonno...”


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