FIAT ESV 1500 ..by Matteo Grasso

FIAT ESV 1500 PROTOTIPO
LE-VOSTRE-RECENSIONI “Finalmente un vero elettrostimolatore”

“La FIAT ESV 1500 fu un progetto nato a Torino nel  lontano 1972. Dal particolare e singolarissimo acronimo  che  stava per Elettro Stimolatore Vulvare a  Volumetria  Variabile. In Italia era conosciuta da tutti invece, per la definizione che stava per:

E = Eau de Toilette “Acqua della tazza del cesso”.
V = Viscido al tatto, sgradevolmente molle e scivoloso.
S = Scadente, di poco pregio e di qualità inferiore.

A parte qualche particolare estetico, era una copia fedele e mal riuscita della rinomata e ferocissima Fiat 126, con motore posteriore di 594 cc,  2 cilindri turboperplessi (18CV), trazione posteriore con accensione a manovella, optional: con accendino Zippo.
FIAT ESV 2000 CONCEPT CAREsisteva altro modello più  grande, con motore 850, un carro attrezzi travestita da centoventisettona del menga, più pesante e dozzinale, ma lievemente più sicura. Ma adesso torniamo a concentrarci su questa merdaccia di ESV 1500. Il consumo di carburante era sempre quello, ci uscivan fuori 10 – al massimo 11 km con un litro di costosa benza (non dimentichiamoci la situazione petrolifera di quel periodo). Venne rinforzata la zona del tetto (in caso di pesca si ci poteva sedere sopra). Due sole erano le portiere e quattro i posti a sedere, per  offrire una inaudita e a dir poco, sconcertante, rara, scomodità.

Teoria della triangolatura

La spaventosa e rivoluzionaria Stimolatrice Vulvare, venne ideata  dai creatori della FiatPixar 3.1 di Torino, ingegneri, tecnici, motoristi, se nonché la prima galleria del ventoUna galleria del  vento è un'apparecchiatura che viene utilizzata per studiare l'andamento del flusso di aria attorno ad un corpo. Nel campo automobilistico è impiegata per i test aerodinamici e può essere a ciclo aperto (espelle il flusso all'esterno) o chiuso (il flusso resta in circolo). tra le conifere dell’Abetone, vicino Maranello,  vennero messi a disposizione giorno e notte ad effetto dimagrante, per mettere a punto la teoria della triangolatura dei tre pollici nel retto. Dove alla base, si trova l’uomo, ponendosi su questo poligono sperimentale ed immaginario. Negli altri due segmenti vi erano: la strada sicura, ma non in Italia e una vettura sicura, sempre fuori dai nostri confini. Il tutto, doveva formare una soluzione molto poco onerosa per il gruppo Fiat-PixarLa Pixar  Animation Studios è la più importante casa di produzione cinematografica specializzata in "computer generated imagery" (CGI), con sede in California. Il loro software di rendering è il migliore sul mercato. Dal 2006 appartiene alla The Walt Disney Company.... creare una perfetta forma geometrica; racchiudere in sé, la figura dell’automobile sicura, nella strada sicura, con l’uomo trasportato privo di qualsiasi pericolo all’interno del suo abitacolo. Sempre meglio però con tanto di casco protettivo integrale ben allacciato; non si sa mai... conoscendo la bagnarola. Uno slancio veramente portentoso da parte del fabbricante, creare ad arte, economicamente e velocemente, un’automobile da città e che fosse la più sicura possibile. L’Italia, culla delle auto da città, riuscì a sfoderare questo meraviglioso emblema di auto sicura. Un grottesco Gianduiotto per fini palati.
Le norme di sicurezza dettate nella circolazione stradale americana del 1970, erano assai severe a differenza di quelle vigenti in Italia. Lo sforzo tecnico creato dalla Fiatpixar 3.1, fu quello di creare una macchina che potesse fare breccia oltre Oceano. Dalla Sala Refezione di Torino, scaturirono questi bei 47 pezzi di scatolette a multivelocità: le ESV. Lo sfrenato scatolame, venne provata per la prima volta, presso l’Autostrada nazionale, alla presenza di un codazzo di giornalisti specializzati che ridevano sommessamente mordendosi il labbro, in compagnia di colleghi editori di riviste d’auto, anch’essi con tanto di occhiali da sole per non farsi beccare mentre si sganasciavano dalle risate. Non mancavano i vari addetti dell’Ufficio della sicurezza ben armati, quest’ultimi, di pannoloni per incontinenza senile. Erano intenti a sentenziare, riprendere, fotografare e commentare la strana creatura dal sapore vagamente missilistico.

Ottima per la pesca

Il morboso colore che ne ricopriva quasi tutta la carrozzeria, era di un giallo acceso, preso a costo praticamente zero, dai furgoncini OM dell’Associazione A.I.A.S.L'Associazione Italiana  Assistenza Spastici (AIAS) è un'associazione ONLUS presente in Italia, nata nel 1954 con sede centrale a Roma. Tutela e promuove i diritti delle persone in situazione di handicap, secondo quanto previsto dalla Costituzione italiana. Italiana. Gli stupidi fascioni paraurti di tipo perimetrale, vennero prelevati dai disegni di progettazioni dei girelli in uso dai poppanti. In realtà il vero ideatore di cotanta sicurezza strutturale, non era altro che il progettista di passeggini e girelli della Bebè Confort, un anonimo genialoide, un certo, Calogero Spezzacavezza di Foggia, classe ‘47. Gli sguardi caddero attoniti ed increduli sui bizzarri, enormi, fascioni, formare una sorta di cuscino in poliuretano molliccio e viscido al tatto, nascondendo i gruppi ottici e rendendo inefficace la guida al calar del sole.
Inaspettatamente ottima invece, per escursioni di pesca per quattro persone, su laghi e fiumi, ma non al mare, la salsedine l’avrebbe corrosa in brevissimo tempo! Grazie ai suoi fascioni di tipo perimetrale, la ESV 1500 godeva di ottima galleggiabilità e sorprendenti doti da veicolo anfibio. Purtroppo come su asfalto, così anche in soluzione acquatica (come diceva il grande Totò) la manovrabilità e la direzionalità, si riducevano di molto, sia al lago come in zona fluviale, per via delle sue piccole ruotine da 12 pollici. Così la ESV non mancò da subito, di far parlare male di se. Record assoluto nel fare sbellicare dalle risate, chiunque la osservasse, si sarebbe starnazzato per terra dal ridere, senza più riprendersi. Macchina sicura??
Purtroppo la Fiat decise di inviare una serie di queste carabattole in territorio americano. Certe, non ci crederete, arrivarono già con i terminali marmitta arrugginiti, pregio della qualità veramente scadente del modello 126 normalmente in commercio. Questo fu il contributo tecnologico dei tre marchi automobilistici Italiani, specializzati in microcar. I 17 esemplari trovatesi in suolo americano, vennero convertiti immediatamente in bagnarole da pesca con formidabili tendalini posteriori bicolore. I restanti 6 modelli, vennero rimodellati ad arte, divenendo delle boe ancorate al fondale, ottime come segnalatori notturni per il rientro dei pescherecci. Ancor oggi però, a pieno regime di funzionamento. Gli americani ringraziano il popolo amico di tale dono a duplice funzione.
PS - Per i più curiosi, 1500 non è la cilindrata unitaria del veicolo, ma la pesatura di sicurezza, cioè 1.500 lbs, pari a 680 Kg.”

Recensione inviata da Matteo Grasso di Catania

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