“Daje l’anos!” è un tipico modo di dire dei musi giallo-rossi della Diarrea del Sud che indica un augurio scherzoso di buona fortuna rivolto a chi sta per sottoporsi ad una prova difficile: guidare una Daewoo Lanos. La Lanos fu uno tsunami scatenato dal General Maremotors asiatico che provocò uno spostamento improvviso di una grande massa di merda giunta anche in Italia dal 1997 al 2002 a marchio Daewoo.
Wanted
Dopo la bancarotta del 1999, il presidente della Daewoo, Kim Woo-Choong
Kim Woo-Choong è stato fondatore e presidente del Gruppo Daewoo, era il figlio del governatore provinciale. Laureato in economia, acquisiva aziende sull'orlo del fallimento per trasformarle in società in attivo. Responsabile del crollo Daewoo era sulla lista dei ricercati dall'Interpol. Dopo la condanna, nel 2007 ha ottenuto l'amnistia., fuggì in Francia mentre in Corea, gli operai affiggevano manifesti in tutto il Paese con la sua foto e la scritta “Wanted” (non è una battuta). Rientrato in patria nel 2005, Kim Woo-Choong fu arrestato e condannato a 10 anni di carcere per truffa e appropriazione indebita: la frode da lui architettata ammontava ad oltre 43 Miliardi di dollari! Dopo il rilevamento del marchio da parte di GM, che dal 2011 è diventato GM Korea, il nome Daewoo è attualmente in uso nel settore automobilistico solo per alcuni veicoli commerciali prodotti dalla Tata Group, mentre i vecchi modelli sono stati rimarchiati Chevrolet.
Chiappe chiacchierate
La Lanos Merinos, esportata in Russia, Polonia e Vietnam con dei kit (CKD) nascosti nei materassi, viene ancora prodotta (2011) su licenza, da qualche pecorone in Ucraina ed Egitto. Disegnata all’uncinetto da Giugiaro, era disponibile come due volumi 3/5 porte e 
berlina 4 porte a tre volumi; fu progettata per sostituire la Daewoo Nerchia ...o era la Nexia? E fu sostituita a sua volta dalla Kagos ...o era la Kalos? Beh, comunque, un bel buco di culo in mezzo ci stava bene.
Tra studi di progettazione, soluzioni tecniche, componentistiche elettroniche e meccaniche, analisi strutturale, airbag, freni e cambio furono disturbate più di una decina di aziende esterne (tra cui persino Porsche): un comportamento moralmente discutibile, ma chi siamo noi per giudicare? Non si può d’altro canto negare che il modello, avesse le “chiappe chiacchierate” e che grazie a qualche “spinta” abbia potuto fare un po’ di strada... il solito culattone raccomandato! Queste voci furono infine confermate nei 30 mesi di driving test organizzati in addirittura 4 continenti e 10 nazioni diverse per provare differenti fondi e soprattutto affondi: un Lanos da fare invidia anche al più disponibile dei pornodivi.
Sicurezza passiva
L’impegno di cotanto ardore e abnegazione nei collaudi non è probabilmente bastato, visto che in termini di sicurezza L’Anos è stato sfondato in tutte le posizioni, ma forse l’obiettivo era fondamentalmente quello. Nel 1998: due stelle agli EuroNCAP sia per gli occupanti che per i pedoni, nell’impatto frontale: 0.31 punti su 16, impatto laterale: 6.98 su 16, nel 2006 la peggiore auto rispetto alla media sui veicoli usati australiani. L’altra nota dolente fu nell’impatto posteriore, ma su questo non avevamo dubbi.
Eppure di strada la Lanos ne ha fatta e sembra ne farà ancora, sarà per il prezzo contenuto o la facilità nel reperire pezzi di ricambio, sarà per l’intelligente esportazione in “Complete Knock-Down”
Il Complete Knock Down (CKD) è un kit che consente l'assemblaggio completo partendo da zero. Le aziende vendono i Knock-down kit alle loro licenziatarie per evitare alcune tasse di importazione, ricevere incentivi per l'utilizzo di manodopera in aree in via di sviluppo o anche per partecipare a una gara di appalti pubblici. e la facilità di assemblaggio in Paesi con manodopera anche poco qualificata, quindi a conti fatti, sembrerebbe che dar via L’Anos renda...
Facciamo così: tu te la prendi... noi spingiamo. Affare fatto!
ANNUNCI DI MERDA: € 400
”Mi vendo L’Anos, un po’ rotto ma funzionante ;) ano 1997, trasmissione HIV manuale, 1600 a benzina. Gomme buone, vetri elettrici e aria condizionata, accetto pagamento in natura...”
