Ma l'abitacolo a bombetta che fa tanto proibizionismo non termina al posteriore con una gigantesca custodia per la ruota di scorta in madre perla ma con quello che potrebbe sembrare un oblò della navetta di "2001 Odissea nello Spazio" incastonato in un frigorifero degli anni '50. Benché le sue dimensioni siano ridotte rispetto a quello che il mercato americano è solito sfornare quel cofano sembra a dir poco enorme per dover contenere un 1.6 (che diventa al massimo un 1.4 turbo).
Tra il 2000 e il 2010 i ritocchi esterni sono stati quasi nulli mentre il motore è stato pompato e sono stati aggiunti dei ninnoli elettronici all'interno che hanno però (purtroppo) reso quest'auto abbastanza modaiola tanto che imbottigliati nel traffico di Milano ci si trovava da super-mamme stiliste in auto da mafiosi contrabbandieri di alcool. La crisi meno male è rientrata nel giro di un paio d'anni con l' arrivo della crisi-Chrysler che, di proprietà Mercedes-Benz, non riusciva più a vendere i suoi modelli (soprattutto in Europa, chissà perché?) e venne infatti venduta per un miliardo di dollari ad un gruppo d'investimento (una cifra quasi irrisoria rispetto all' acquisizione originale della M-Benz). Questo per non parlare della versione Cabrio! Di solito venduta in tinte orribili (gialli smerigliati o viola abbagliante) vedeva trasformato il suo aspetto da hot-road obesa ad un pick-up pesantemente customizzato dalla DUB 
Di passaggio in un sobborgo cittadino può anche mimetizzarsi tra i vari Suv pompati o berline strafatte di steroidi, ma se siete in un bel posto, come una tranquilla campagna o un centro storico e, posteggiata lì, proprio a rovinarvi la foto ricordo, c'è una di queste, allora la sua tracotante e cicciosa sgraziatezza non vi uscirà più di mente.”
Recensione inviata da Enry Gus di Legnano (MI)
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