“Pratica, economica, comoda e funzionale come solo un articolo sanitario può essere: l'Opel Agila e, nella sua variante giapponese, la Suzuki Wagon R+, un favoloso bidet con quattro ruote sotto.
Disegnata da un bambino di IV elementare, uno di V avrebbe fatto meglio, dopo che una nota casa di articoli sanitari giapponese aveva indetto un concorso per bambini delle scuole elementari: “Come vorreste che fossero i pezzi del bagno di casa vostra?”. D'altronde la fantasia dei bambini è galoppante e non pone limiti a nulla, infatti, il pargolo vincitore del concorso, desiderava girare per casa mentre si sciacquava la frutta, allora aggiunse 4 piccole ruotine sotto il comodo bidet che aveva disegnato. Così nacque il Suzuki Wagon R+, il simbolo + nel nome sta per pus, non plus. Una volta tanto siamo stati noi europei ad essere ispirati da un auto nata in Giappone e non viceversa, infatti la Opel, l'ha ripresa pari pari e, dal 2000 in poi ne cambiava solo il marchio sulla calandra.
In vendita, oltre che nelle concessionarie, pure da idraulici e venditori di materiali per l'edilizia; la sua forma sgraziata le ha fatto guadagnare due soprannomi, uno di cui ho il copyright: bidet, l'altro invece, l'ho sentito da una graziosa signorina che l'apostrofò: “ò sorece schiattato” - tradotto: il topo spiaccicato. Questo bidet con quattro ruotine sotto, nonostante la sua aberrante bruttezza, ha avuto degli importanti volumi di vendita, sicuramente merito della sua praticità ed economicità ; il fatto di essere un bidet, paradossalmente, caso forse unico nella storia dell'automobile, l'ha aiutata. In tutte le sue versioni, benzina o diesel, con o senza scaldabagno incorporato, è stata molto parca nei consumi; almeno fino a quando non si superavano gli 80-100 all'ora, dopodiché le inderogabili leggi della fisica ponevano dei limiti ad un auto che aveva il CX di una parete.
La mia avversione per questo modello nasce da una situazione che si verificò al mio cospetto qualche anno fa. Un tale, uno di quelli che un automobile per essere degna di questo nome deve essere per forza Mercedes o Opel, scese tronfio da un Agila e cominciò a criticare e, in qualche caso, addirittura disprezzare le auto dei presenti. Suscitai l'ilarità generale quando, scherzosamente ma non troppo, ricordai a costui che un portatore sano di bidet non poteva assolutamente permettersi di criticare alcunché perché un cesso o un bidet, non importa se di successo, sempre tale rimane.”
Recensione inviata da Enzo Verrone di Maiori (SA)
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