DAIHATSU TAFT ..by Luciano De Dionigi

DAIHATSU TAFT 
LE VOSTRE RECENSIONI“Il Daihatsu “Taft” fu un carretto con trazione a quattro ruote motrici; come optional venivano fornite stanghe asportabili per eventuale conversione a trazione animale mediante buoi, muli o debitori ridotti in schiavitù, un optional molto apprezzato tra gli agricoltori del sud-est asiatico. Fu costruito dalla Daihatsu a partire dal 1974 e commercializzato anche come Daihatsu “Scat”(olone... di concime organico, I suppose), venne sostituito nel 1984 dal Daihatsu “Rocky”; in proposito pare che, un paio d’anni fa, un produttore di Bolliwood noleggiò una vecchia “Rocky”, gelosamente conservata dal proprietario - ricco mercante d’oppio grezzo - e l’impiegò in un remake di “The Rocky Horror Picture Show”; per risparmiare sui manifesti il titolo fu abbreviato in “Rocky Horror”: il film fu un flop ma il titolo ebbe notevole risonanza.
Il primo “Taft”, il modello F10, fu venduto nel 1974 a una tribù di Thugs che vivevano nel delta del Gange; era equipaggiato con un motore benzina a 4 cilindri in linea di 1000cc e cambio a 4 marce con riduttore. Dopo poche settimane i Thugs si liberarono della vettura scaricandola in un banco di sabbie mobili, strangolarono il concessionario, ne deposero il cadavere davanti alla statua della dea Kalì e celebrarono un orrendo rito purificatore. L'F10 era disponibile a passo corto (Ancora più corto? Vabbè che gli orientali sono abili contorsionisti, ma a tutto c’è un limite) in allestimento cabriolet o hardtop, con leggero scappellamento a destra.
Intorno al 1977, l'F10 venne rimpiazzato dall'F20, equipaggiato da un motore 1600cc sempre a benzina, e contemporaneamente venne lanciata la versione diesel, denominata F50.
Nel 1979 venne commercializzata la versione “da lavoro” del “Taft” (infatti qualche tamarro non aveva capito che già il modello originale era un mezzo da lavoro e l’aveva comprato per fare il fichetto, ovviamente senza troppo successo, un po’ come quelli che compravano l’”Haflinger” con la stessa finalità), caratterizzato dal pianale per caricare letame: le sigle erano F25 per la benzina e F55 per la diesel, mentre quella funzionate con sterco di vacca sacra essiccato venne battezzata “Shit Engine”. Nel 1983 venne introdotta la versione De Luxe dotata di cambio a 5 marce e speciale avvisatore acustico polifonico riecheggiante la colonna sonora del film “Il Petomane”.
Nel periodo tra il 1981 e il 1984, la Toyota commercializzò il “Blizzard” (Mi pigli il vermocane se capirò mai chi glielo fece fare alla Toyota), un Daihatsu “Taft” rimarchiato (o rimorchiato?) che montava un motore da 2200cc diesel; il “Blizzard” offriva di serie le dotazioni del “Taft De Luxe”. Nel 1984 il “Taft” venne sostituito dal Daihatsu “Rocky” (conosciuto come “Fourtrak” in molte parti del mondo).
In Indonesia, il Daihatsu “Rocky” è ancora oggi commercializzato come Daihatsu “Taft”... A questo punto tra quanti sono riusciti a raccapezzarsi in questo casino di denominazioni e sigle verrà estratto un ovetto Kinder. Comunque un esemplare fu venduto a una tribù di cacciatori di teste del Borneo, ma, dopo qualche settimana, fu restituito al concessionario e la testa della sventurato fu ridotta alla dimensioni d’una mela.
In Italia i più diffusi furono i “Taft” F20, a causa delle alte imposte che sfavorivano l'acquisto di vetture alimentate a gasolio, a riprova che talvolta il fisco presenta aspetti positivi.”

Recensione inviata da Luciano De Dionigi di Padova

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