BOND MINICAR

bond car

GRAN BRETAGNA Il mio nome è Bond.. Cars Bond e ho licenza di uccidere. 
Con questa invitante presentazione iniziò la saga della Bond Cars Ltd., un produttore di vomitevoli micro vetture a tre ruote  per lo spionaggio intestinale attraverso gastroscopia o, nella peggiore delle ipotesi, rettoscopia.
La società nacque a Preston – UK nel 1948 per mano di Mr. Lawrie BondLawrie Bond  nacque a Preston nel 1907. Dopo aver lavorato presso il Blackburn Aircraft Company di Brough fu influenzato dalle tecniche per il risparmio del peso adottate sugli aeromobili., un agente segreto con l’ulcera che iniziò a realizzare il prototipo della sua economica micro car nel salotto di casa sua a Longridge tra le imprecazioni e le urla della moglie Pauline che ogni giorno doveva ripulire la stanza. Trasferitosi (o cacciato?) a Preston si accordò con la Spot Sharp Ltd. per l’utilizzo di alcune loro aree  industriali. Nel 1949 iniziò dunque la produzione della BOND MINICAR MARK A - 1949 Minicar siglata “A”  (1949-51), una paperella con gli occhi fuori dalle orbite costruita in monoscocca d’alluminio ed alcune parti in vetroresina, alimentata da un monocilindrico due tempi VilliersVilliers  Engineering Co. Ltd. è un produttore di motociclette e parti ciclistiche con sede a Villiers Street, Wolverhampton, UK. Nel 1956 raggiunse 2 milioni di motori prodotti, ma nel '57 fu assorbita dalla JAP costruendo anche motori per motofalciatrici, gruppi elettrogeni, sistemi di pompaggio, ecc. di 122cc. L’avvio del motore era molto comodo: si entrava in piedi dentro il cofano anteriore e si pigiava ripetutivamente sulla leva a pedale, poi se ne usciva con un balzo gridando: “Italia 1”. I motori erano essenzialmente unità motociclistiche e quindi non avevano la predisposizione per la retromarcia, tuttavia, dato l’accorpamento solidale del motore, del cambio a tre marce, della ruota anteriore e di qualche carcassa animale sporadica investita, era possibile ruotare il baraccone all’interno del diametro creato dalla sua lunghezza per mezzo del volante che poteva a sua volta essere manovrato fino a 90 gradi per lato. La retromarcia fu offerta solo sui modelli successivi, ma comportava comunque l'arresto del motore e la ripartenza ad innesto invertito. Totalmente assenti le sospensioni posteriori alle quali sopperiva parzialmente solo l’effetto ammortizzatore dei due piccoli pneumatici gonfiati a bassa pressione, così come assenti del resto anche le portelle (per mantenere la rigidità della scocca) e freni in presa solo sulle ruote posteriori.

Missioni successive

La Minicar della Bond, con un prezzo di £ 250 + tasse e un consumo di carburante pari a 104 miglia per gallone (167 Km con 4,5 lt. e una velocità max. di 48 Km/h), risultò uno dei più popolari ed economici mezzi del travagliato dopoguerra. Fu in assoluto la prima micro car entrata in produzione nel Regno Unito e fu costruita inizialmente al ritmo di 15 esemplari a settimana; in 15 anni di produzione ininterrotta se ne produssero più di 26000 in differenti versioni anche cabrio e van con serie marchiate dalla lettera A alla G: oltre tale lettera non andarono perché non avevano ancora imparato tutto l’alfabeto. Nel luglio del ‘51 nacque il Buondì marchiato B (1951-52), motore aumentato a 197cc, parabrezza rinforzato antiproiettile e piccolo vano di carico aggiunto nel retrobottega, ma soprattutto, sospensioni posteriori boing boing tira eBOND MINIVAN 1952 molla. Novità delle novità fu il minivan trick e truck con un solo sellino per il conducente e il piano di carico che, dal retro, si estendeva fino allo spazio del posto passeggero. Peculiarità non trascurabile che accomunava le prime due serie era la presenza dei fanali montati all’esterno della carrozzeria che per via delle forti vibrazioni in marcia tendevano sempre a ruotare finendo col puntare la luce per terra. Nel frattempo anche la Reliant, altro costruttore britannico di treppiedi incominciava ad affacciarsi sul mercato delle micro car con la sua Regal 4 posti, cosicché BOND MINICAR MK-C Bond introdusse la serie C (1952-56) 4 posti anch’essa con unica portella sul lato passeggero, fari incorporati al corpo vettura e soprattutto i lunghi parafanghi laterali che servivano a garantire la famosa sterzata di 180 gradi, divenuta col tempo vero e proprio marchio di fabbrica della Bond. Il modello marchiato D arrivò nel BOND MINICAR MK D FAMILY1956 e fu prodotto per un anno; il cambio adesso era a 4  marce più un nuovo motore, aggiunta la retromarcia e un tetto hard-top in fibra di vetro opzionabile. I due piccoli posti dietro, adatti per lo più a solo due bambini, continuavano ad essere in stile amaca, cioè in tela semovente e paralleli al lato vettura. Unica raccomandazione durante la guida in cabriolet: controllare ogni tanto che i pargoli non se fossero volati. Con il prototipo della serie E emersero numerosi difetti di progettazione a causa di un interasse maggiorato, ma la popolarità del modello precedente era ancora soddisfacente cosicché le due produzioni (D-E) continuarono in parallelo. Dal gennaio 1958 partì la versione rettificataBON MINICAR MARK-E della Minicar MK-E cabriolet e hard-top che, abbandonando la monoscocca, si sviluppò con un telaio in acciaio che consentì l’aggiunta delle agognate due portelle. Avendo un peso maggiore, ma essendo dotato ancora del vecchio Villiers da 197cc, il nuovo carretto Bond ne risentiva in BOND MINICAR MK-F prestazioni, pur offrendo uno spazio interno maggiore di tutti gli altri precedenti modelli. Già dall’anno successivo partì l’assemblaggio della serie F alla quale qualcuno pensò bene di dare un po’ più di potenza con un 246cc Villiers da quasi 90 Km/h, a patto che in corsa le ruote fossero rimaste sempre tre. Da precisare che queste vetture potevano essere condotte anche con la sola licenza di guida per motociclette ed anche un 16enne avrebbe potuto guidarle: per un adolescente che avesse voluto perdere tutti gli amici ed essere pestato da quelli bastardi, era il mezzo ideale. L’ultima versione della Minicar cercò maldestramente di imitare alcune soluzioni stilistiche in voga sulle auto convenzionali che  BOND MINICAR MK-Gincominciavano a diffondersi in Inghilterra, ecco quindi la nuova serie G (1961-66) sfoggiare il lunotto posteriore ad inclinazione inversa come per la Ford Anglia e degli orinali interni sufficienti a 4 adulti veri. Oltre alla versione berlina fuBOND MINICAR ESTATE MK-G disponibile anche la Bond station wagon estate, entrambe fornite di cerchi  (nel grano) da 10” e delle portelle che potevano adesso essere chiuse a chiave o dando una semplice mandata sulla scritta “Occupato”: il gabinetto era diventato una toilette professionale. Tuttavia già dal 1962 RELIANT REGAL 3-25 1964l’abbassamento delle tasse di circolazione anche per le autovetture  convenzionali a 4 ruote e la presentazione della nuova competitiva e più performante Reliant Regal da 598cc (3/25) decretarono il graduale indebolimento commerciale della Bond Cars che dopo qualche anno (1970) fu assorbita proprio dalla Reliant Motor, anche se fino al 1974 alcuni modelli top-secret mantennero comunque il nome Bond ma.. mai dire mai. Attenzione - questa recensione si autodistruggerà tra 10 secondi: 10... 9... 8... 7...


bond-gif ANNUNCI DI MERDA:NZD 13.500(€ 6.600)
”Vendo Bond Minicar serie B con i play-off. Anno 1953 ottimo stato, proveniente dalla Gran Bretagna.. portato qui in Nuova Zelanda dallo spirito santo. Ideale per lo shopping negli ipermercati evitando lo stress di trovare la monetina per il carrello..” (vedi l'annuncio originale in .pdf)


bond minicar - VIDEO DI PRESENTAZIONE