Al momento del lancio sul mercato, nel 1976, fu presentata attraverso una inadeguata e poco accorta campagna pubblicitaria che, nel descriverne le forme, la paragonava ad una pera. In effetti la nuova berlina francese 2 volumi e 5 porte di classe media inferiore sezione B primo corridoio a sinistra di scuola Renault, era stata coltivata nel frutteto retrostante l’edificio dal bidello drogato che vi prestava servizio (..e lui di pere se ne intendeva). Siccome all’inizio degli anni '70 in Renault c’era carenza di spacciatori ben forniti, si decise di rivolgersi al collaboratore scolastico suddetto che purtroppo oltre ad essere tossicodipendente e alcolizzato, soffriva di stitichezza; così, tra una pera, una Peroni e una peretta, concepì la Renault 14. Le sue forme riprendevano, oltre ovviamente quelle del gustoso frutto, ahimè tutti gli effetti collaterali di tali sussulti: vomito post-sbornia e cagata post-siluro lassativo. Inizialmente la R14 fu disponibile nelle versioni L, già sbucciata, e la TL, accompagnata con del formaggio. Tali versioni erano equipaggiate con un frullatore preso in prestito dalla signora Peugeot da 1.2 litri di succo di frutta che permetteva loro prestazioni non molto entusiasmanti: la velocità massima era infatti di soli 145 km/h. Trazione anteriore, anguria trasversale, cambio manuale a 4 (mele) marce, sospensioni a 4 ruote indipendenti con banane di torsione e impianto frenante misto, erano le caratteristiche fondamentali di questa vettura. Nel 1978 arrivò la versione GTL, ancor meglio dotata e guarnita, e poco dopo arrivò anche la TS, dotata di frullatore più potente e miscelatore per cocktail. Nel 1980 arrivò l'unico e lieve restyling dell'intera carriera della R14, un restyling limitato prevalentemente al frontale, con una fetta di limone e un bicchierino di Rum nel radiatore da bere tutto d’un fiato con la cannuccia. Tipica della R14 rimaneva comunque la linea, non tanto per l'impostazione a 2 volumi con portellone posteriore, quanto per le linee arrotondate e bombate (in un periodo in cui tutto era assolutamente squadrato) che ne decretarono di fatto lo scarso successo commerciale, nonostante le indubbie doti di praticità , razionalità e apporto calorico. Con la Renault 14 in realtà non si può parlare di flop in senso stretto, poiché il milione di esemplari maturati, se da una parte rivela un volume di raccolta tutt'altro che alto, dall'altra rimane comunque ben al di sopra di tutti gli altri pomodori e agrumi che le furono lanciati contro. Elementi che si ripercossero negativamente sulla reputazione della vettura furono oltre alla difficoltà congenita di avviarsi sulle partenze a freddo, anche l’avere il manometro della temperatura nascosto dalla leva del cambio anziché essere posizionato, come dal più lecito pensare, sul quadro strumenti, cosicché ci si poteva ricordare di controllarlo solo dopo aver visto del fumo uscire dal cofano o, nella migliore delle ipotesi, aver sentito odore di pera cotta. Nel 1983 le radici della Renault 14 verranno definitivamente estirpate ed insieme ad esse anche un progetto, rimasto grazie al cielo solo un germoglio e stroncato sul nascere, riguardante la Renault 14 Coupé, che essendo potenzialmente dannosa per la concorrenza interna della R15/17, non vedrà mai la luce. Capisco che una mela al giorno togli il medico di torno, ma un’altra pera di contorno me fa’ solo venì ‘na sciolta da ingorgo.. Opperbacco!
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”Vendo Renault 14 del 1981, 41.000 km originali (nel 1982) veramente bella (come mia moglie appena sveglia la mattina) colore verde stagno radioattivo, qualche graffio anteriormente, ma che con la luce crea un effetto in stile aerografia sportiva. No ruggine! Si al nucleare.”