MATRA M530



MATRA

FRANCIA Matra (acronimo di MAcchine da TRAinare) è un vasto gruppo industriale nato nel 1941 dopo la chiusura della CAPRA (il nome non è una battuta), una ditta specializzata in Aeronautica Militare e yogurt artigianali. In effetti anche la Matra nacque come azienda specializzata nel settore aeronautico, soltanto che nel corso dei decenni i suoi campi di interesse si moltiplicarono ed andarono a ricoprire, oltre all'aeronautica, anche gli armamenti, le telecomunicazioni, i gabinetti pubblici, i semafori e purtroppo anche l'industria automobilistica. Dopo l’ultima deprimente collaborazione con Renault nella progettazione del fiasco Avantime, la Matra dal 2003 è entrata a far parte del Gruppo Pininfarina. La M530 era un cetaceo sportivo da acquario prodotto dal 1967 al 1973 interamente dalla francese Matra. Le specifiche iniziali prevedevano l'uso della vetroresina per favorire una buona idrodinamicità, un design dal look originale, un prezzo che sarebbe dovuto essere concorrenziale, delle prestazioni molto brillanti, un motore super compatto e l’abitabilità buona per trasportarvi almeno 4 persone. Gli ingegneri Matra risposero alla dirigenza che se avessero voluto approfittare anche del loro deretano non ci sarebbero stati problemi. La carrozzeria in vetroresina fu fatta costruire in modo tale da essere imbullonata ad un telaio a piattaforma, sul quale doveva poi essere montato il motore in  posizione centrale e, dato lo spazio FORD 17M P5ridotto, ci si avvalse del più economico 1.7 Ford preso dalla Taunus 17M di quell'epoca. La vettura definitiva fu presentata al “Sea Life Aquarium” di Gardaland nel 1967, ma siccome doveva essere ancora costruito, all’arrivo precipitò maldestramente in una vasca vuota. La reazione del pubblico fu di perplessità (più che altro per aver acquistato inutilmente il biglietto d’ingresso): la vettura in effetti appariva come un mostro marino depresso, a causa dei fari a scomparsa dalla forma inarcata (soprattutto se in posizione On) e dell'enorme discordanza tra le dimensioni relativamente compatte e l'enorme misura del passo, necessario per usufruire dei posti posteriori. Inoltre il frontale era ben poco aggressivo, per via di quel suo taglio che ricordava il muso di un calamaro epilettico. Per finire, il motore adottato non era un mostro di potenza (4 cilindri a V da 1699 cc. alimentato da un carburatore doppio corpo) e le prestazioni finivano per risentirne, nonostante il peso non fosse stato eccessivo (860 kg senza ripieno).
Da notare come il vano motore si trovasse addirittura sotto il lunotto posteriore, sollevando infatti quest'ultimo mediante un meccanismo enigmatico di apertura, si accedeva con poca praticità al suo piccolo e scomodo coperchio. La situazione peggiorò quando la Matra Sports fu acquisita dal gruppo Chrysler-Europe, il quale era noto per le sue vetture oneste, ma poco sportive in fatto di prestazioni. La M530 a quel punto iniziò ad essere venduta in molti mercati come Matra-Simca, sebbene non montasse  MATRA M530 SXnessun organo meccanico Simca. Nel 1971 fu introdotta la M530 SX, versione più economica che si distingueva essenzialmente per il frontale, munito di quattro proiettori circolari fissi in luogo dei fari a scomparsa: pessimi i risultati commerciali anche in questo caso. La Matra M530 fu quindi tolta di produzione nel 1973, dopo poco più di 9500 esemplari pescati.


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”Vendo Matra M530 del 1971 con 16.650 km. colore grigio sporco (o forse è solo sporca e non si vede la vernice). Qualche lavoretto da effettuare in quanto all’interno è rimasto solo lo sterzo e la leva del cambio, per i sedili posso regalarvi due sdraio che ho nel giardino..”

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